NON RINNEGARE NON RINNEGARE

venerdì 28 novembre 2008

Vendola BRUCIA 6 MILIONI di EURO in una Notte

Una faraonica «notte bianca» per il più «rosso» dei governatori italiani. Oltre sei milioni di euro, più di ogni altra grande manifestazione organizzata nel Paese, per tre soli giorni di ludiche kermesse in terra di Puglia. Si tratta di quattrini dell’Unione Europea stanziati dalla Regione guidata da Nichi Vendola attraverso i fondi Por. Soldi, tantissimi soldi, destinati a rivitalizzare il turismo, che spariranno però nel giro di tre giorni, appunto, fra il 5 e il 7 dicembre. In un solo, gigantesco evento. Un’esagerazione senza precedenti, tanto che persino la Cgil definisce «ignobile» la scelta della Regione.Previsti spettacoli ed eventi di ogni genere come in tante altre città. Solo che se si fa il confronto con gli altri grandi eventi sparsi per il Paese, i conti non tornano. Perché, ad esempio, per la prima, pirotecnica, notte Bianca romana voluta da Walter Veltroni, il denaro speso è stato di tre milioni di euro. Meno della metà di quella «vendoliana», ma pur sempre troppo se paragonata a quella milanese del 2004, per la quale il Comune ha tirato fuori solo 175mila euro (il resto proveniva da altre fonti, sponsor, eccetera).Quella pugliese, ribattezzata «Night parade», sembra destinata a passare ai posteri come la più cara della storia. Più cara del Carnevale di Venezia, che costa 1 milione e 100mila euro; più cara di Umbria Jazz, per la quale non si spendono più di tre milioni e mezzo a fronte di una durata non di tre giorni bensì di quindici. Meno cara solo dell’irraggiungibile «Festival del film» di Roma, che però quest’anno con Alemanno ha avuto una riduzione del budget passando da 17,6 milioni a 15,5.L’intera somma che la Puglia ha stanziato per la Notte Bianca sarà gestita dal Teatro pubblico pugliese, che ha ottenuto l'onere e l’onore senza dover superare la difficoltà di un bando pubblico. Quasi tre milioni di euro sono destinati al pagamento degli artisti, 180mila per Baglioni e Venditti, mentre per il solo Cirque du Soleil (Lecce) saranno spesi 800mila euro. Inoltre, a parte i 400mila euro destinati agli spettacoli nei comuni «minori», saranno utilizzati 1 milione di euro per «servizi di produzione e fitti», 180mila euro per «logistica e trasferimenti», 240mila euro per la Siae, 540mila per «il coordinamento generale e organizzazione», 96mila per «spese di gestione organizzativa», 18mila di assicurazione e 600mila euro per la promozione pubblicitaria. Il presidente del Teatro pubblico, Carmelo Grassi, non nega l'enormità della spesa complessiva, ma la giustifica: «Certo, i costi sono molto elevati ma saranno comunque documentati (...). Si può non essere d'accordo, ma bisogna verificare se fosse stato possibile utilizzare quei fondi in modo diverso». A non essere per niente d'accordo è appunto la Cgil: «Il sindacato protesta per la gestione di questa vicenda che è ignobile - spiega Antonio Fuiano, coordinatore regionale della Slc-Cgil -, non siamo stati né coinvolti né informati e non c'è alcuna possibilità di controllo sulle spese». Le critiche del sindacato prendono di mira anche un altro fronte: «Solo il 20 per cento delle risorse sarà utilizzato a beneficio delle compagnie della regione, mentre il resto dei soldi finiranno fuori. E poi, in un momento in cui il Mezzogiorno fa una battaglia per qualificare la spesa pubblica, noi ci permettiamo di utilizzare così il denaro pubblico? Le cifre mi sembrano francamente eccessive, anche a fronte del pericolo che quei soldi vadano persi». C'è poi chi si chiede perché organizzare un’altra Notte Bianca in pieno inverno e per quale motivo non ci si è concentrati sugli investimenti privati, così come avvenuto altrove in occasione simili. Massimo Ostillio, assessore al Turismo, non ha invece ripensamenti: «Da uno studio in nostro possesso emerge che per ogni euro speso dalla Regione, ne torneranno sul territorio 22. La cifra è elevata, vero, ma va considerata come una cifra di massima».
di Gian Marco Chiocci - da ilGiornale.it

mercoledì 12 novembre 2008

I COSTI DELLA POLITICA: VERGOGNA!!!

Tratto da IlCorriere: Nelle bellissime agende da tavolo e agendine da tasca del Senato, appositamente disegnate per il 2009 dalla fashion house Nazareno Gabrielli, tra i 365 giorni elegantemente annotati ne manca uno. Il giorno con il promemoria: «Tagli ai costi della politica». A partire, appunto, dal costo delle agendine: 260.000 euro. Mezzo miliardo di lire. Per dei taccuini personalizzati. Più di quanto costerebbero di stipendio lordo annuo dodici poliziotti da assumere e mandare nelle aree a rischio. Il doppio, il triplo o addirittura il quadruplo di quanto riesce a stanziare mediamente per ogni ricerca sulla leucemia infantile la Città della Speranza di Padova, la struttura che opera grazie a offerte private senza il becco di un quattrino pubblico e ospita la banca dati italiana dei bambini malati di tumore. Sentiamo già la lagna: uffa, questi attacchi alle istituzioni democratiche! Imbarazza il paragone coi finanziamenti alle fondazioni senza fini di lucro? Facciamone un altro. Stando a uno studio del professor Antonio Merlo dell’Università della Pennsylvania, che ha monitorato gli stipendi dei politici americani, quelle agendine costano da sole esattamente 28.000 euro (abbondanti) più dello stipendio annuale dei governatori del Colorado, del Tennessee, dell’Arkansas e del Maine messi insieme. È vero che quei quattro sono tra i meno pagati dei pari grado, ma per guidare la California che da sola ha il settimo Pil mondia-le, lo stesso Arnold Schwarzenegger prende (e restituisce: «Sono già ricco») 162.598 euro lordi e cioè meno di un consigliere regionale abruzzese.
Sono tutti i governatori statunitensi a ricevere relativamente poco: 88.523 euro in media l’anno. Lordi. Meno della metà, stando ai dati ufficiali pubblicati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, degli emolumenti lordi d’un consigliere lombardo. Oppure, se volete, un quarto di quanto guadagna al mese il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, che porta a casa 320.496 euro lordi l’anno. Vale a dire quasi 36.000 euro più di quanto guadagna il presidente degli Stati Uniti.(…) Se è vero che non saranno le agendine o i menu da dieci euro a portare alla rovina lo Stato italiano, è altrettanto vero però che non saranno le sforbiciatine date dopo il deflagare delle polemiche a raddrizzare i bilanci d’un sistema mostruosamente costoso. Né tanto meno a salvare la cattiva coscienza del mondo politico. Certo, l’abolizione dell’insopportabile andazzo di un tempo, quando bastava denunciare la perdita o il furto di un oggetto per avere il risarcimento («Ho perso una giacca di Caraceni». «Prego onorevole, ne compri un’altra e ci porti lo scontrino»), è un’aggiustatina meritoria. Come obbligati erano la soppressione a Palazzo Madama del privilegio del barbiere gratuito e l’avvio di un nuovo tariffario (quasi) di mercato: taglio 15 euro, taglio con shampoo 18, barba 8, frizione 6… E così la cancellazione del finanziamento di 200.000 euro per i corsi di inglese che non frequentava nessuno. E tante altre cosette ancora. Un taglietto qua, una limatina là… (…) Sul resto, però, buonanotte. L’andazzo degli ultimi venti anni è stato tale che, per forza d’inerzia, i costi hanno continuato a salire. Al punto che i tre questori Romano Comincioli (Pdl), Benedetto Adragna (Pd) e Paolo Franco (Lega Nord), nell’estate 2008, hanno ammesso una resa senza condizioni scrivendo amaramente nel bilancio: «Non è stato possibile conseguire l’obiettivo di inversione dell’andamento della spesa in proposito fissato dal documento sulle linee guida».
Risultato: le spese correnti di Palazzo Madama, nel 2008, sono salite di quasi 13 milioni rispetto al 2007 per sfondare il tetto di 570 milioni e mezzo di euro. Un’enormità: un milione e 772.000 euro a senatore. Con un aumento del 2,20 per cento. Nettamente al di sopra dell’inflazione programmata dell’ 1,7 per cento.
Colpa di certe spese non facilmente comprensibili per un cittadino comune: 19.080 euro in sei mesi per noleggiare piante ornamentali, 8.200 euro per «calze e collant di servizio» (in soli tre mesi), 56.000 per «camicie di servizio » (sei mesi), 16.200 euro per «fornitura vestiario di servizio per motociclisti ». Ma soprattutto dei nuovi vitalizi ai 57 membri non rieletti e dei 7.251.000 euro scuciti per pagare gli «assegni di solidarietà» ai senatori rimasti senza seggio. Come Clemente Mastella. Il cui «assegno di reinserimento nella vita sociale» (manco fosse un carcerato dimesso dalle patrie galere) scandalizzò anche Famiglia Cristiana che gli chiese di rinunciare a quei 307.328 euro e di darli in beneficenza. Sì, ciao: «La somma spetta per legge a tutti gli ex parlamentari». Fine.
Grazie alle vecchie regole, il «reinserimento nella vita sociale» di Armando Cossutta è costato 345.600 euro, quello di Alfredo Biondi 278.516, quello di Francesco D’Onofrio 240.100. Un pedaggio pagato, ovviamente, anche dalla Camera. Dove Angelo Sanza, per fare un esempio, ha trovato motivo di consolazione per l’addio a Montecitorio in un accredito bancario di 337.068 euro. Più una pensione mensile di 9.947 euro per dieci legislature. Pari a mezzo secolo di attività parlamentare. Teorici, si capisce: grazie alle continue elezioni anticipate, in realtà, di anni «onorevoli » ne aveva fatti quattordici di meno.
Un dono ricevuto anche da larga parte dei neo-pensionati che erano entrati in Parlamento prima della riforma del 1997 e come abbiamo visto si erano tirati dietro il privilegio di versare con modica spesa i contributi pensionistici anche degli anni saltati per l’interruzione della legislatura. Come il verde Alfonso Pecoraro Scanio, andato a riposo a 49 anni appena compiuti con gli 8.836 euro al mese che spettano a chi ha fatto 5 legislature pur essendo stato eletto solo nel 1992: 16 anni invece di 25. Oppure il democratico Rino Piscitello: 7.958 euro per quattro legislature nonostante non sia rimasto alla Camera 20 anni ma solo 14. Esattamente come il forzista Antonio Martusciello. Che però, con i suoi 46 anni, non solo ha messo a segno il record dei baby pensionati di questa tornata ma ha trovato subito una «paghetta» supplementare come presidente del consiglio di amministrazione della Mistral Air: la compagnia aerea delle Poste italiane.
C’è poi da stupirsi se, in un contesto così, le spese dei Palazzi hanno continuato a salire? Quirinale, Senato, Camera, Corte costituzionale, Cnel e Csm costavano tutti insieme nel 2001 un miliardo e 314 milioni di euro saliti in cinque anni a un miliardo e 774 milioni. Una somma mostruosa. Ma addirittura inferiore alla realtà, spiegò al primo rendiconto Tommaso Padoa-Schioppa: occorreva includere correttamente nel conto almeno altri duecento milioni di euro fino ad allora messi in carico ad altre amministrazioni dello Stato. Ed ecco che nel 2007 tutti gli organi istituzionali insieme avrebbero pesato sulle pubbliche casse per un miliardo e 945 milioni. Da aumentare nel 2008 fino a un miliardo e 998 milioni. A quel punto, ricorderete, nell’ottobre 2007 scoppiò un pandemonio: ma come, dopo tante promesse di tagli, il costo saliva di altri 53 milioni di euro, pari circa al bilancio annuale della monarchia britannica? Immediata retromarcia. Prima un ritocco al ribasso. Poi un altro. Fino a scendere a un miliardo e 955 milioni. «Solo» dieci milioncini in più rispetto al 2007. Col Quirinale che comunicava gongolante di aver tagliato, partendo dai corazzieri (lo specchietto comunemente usato per far luccicare gli occhi delle anime semplici), il 3 per mille. Certo, era pochino rispetto ai tagli del 61 per cento decisi dalla regina Elisabetta, però era già una (piccola) svolta…
Bene: non è andata così. Nell’assestamento di bilancio per il 2008 i numeri hanno continuato a salire e salire fino ad arrivare il 13 agosto a 2 miliardi e 55 milioni di euro. Cento milioni secchi più di quanto era stato annunciato in un tripudio di bandiere che sventolavano per festeggiare i «tagli». Risultato finale: l’aumento che avrebbe dovuto essere virtuosamente contenuto nello 0,5 per cento si è rivelato di almeno il 5,6: undici volte più alto.
(Brano tratto da «La Casta», nuova edizione aggiornata)
Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella

sabato 8 novembre 2008

FUORI I BARONI DALL'UNIVERSITA DI LECCE



Gli atenei vanno occupati per denunciare le clientele, le parentopoli, gli sprechi, le inefficienze, non per tutelare la casta dei baroni. Questi prof. con il megafono difendono se stessi e le loro fabbriche per….disoccupati.


Dopo il movimento contro il decreto Gelmini, il mondo universitario rimane ancora in fermento per l’annunciato disegno di legge sulla riforma dell’Università che, assicura il governo, si farà in un clima di confronto e di dialogo.
Una riforma necessaria perché il governo vuole abbattere gli enormi sprechi che caratterizzano, ormai, la vita di gran parte degli atenei italiani.
In Italia gli atenei sono 77 e si sono clonati in 360 sedi sparse fra le province decuplicando, di conseguenza, i costi.
L’università di Lecce, trasformandosi in Università del Salento, ha sedi e facoltà anche a Brindisi.
Lo stesso per l’ateneo barese che si è solidamente ramificato a Foggia e a Taranto.
Si espandono le università italiane ma, all’estero, non le conosce nessuno tanto che nelle classifiche internazionali la migliore università italiana compare intorno al duecentesimo posto. Molto più in fondo, ma proprio giù, le università di Lecce e di Bari.
Cosa fanno gli studenti leccesi (e baresi?). Anziché rivendicare una università di qualità, possibilmente con annessi servizi, si schierano dalla parte dei baroni. Prima che i preannunciati tagli incidano sui bilanci delle università, è giusto porre fine agli sprechi. Le stesse, poche, eccellenze presenti all’Università del Salento sono state, fino ad ora, mortificate non da Tremonti, ma da quella pletora di insegnamenti, spesso creati ad arte, che hanno sottratto anche finanziamenti e servizi da destinare ai più meritevoli.
Proprio in questi giorni, televisioni e giornali leccesi riportano che, a conclusione dell’indagine avviata dalla Procura di Lecce, sono 25 le persone indagate per presunti abusi e nell’occhio del ciclone è finita proprio l’Università di Lecce.
Intanto, in queste ore, la Procura della Repubblica di Lecce ha aperto un nuovo filone di indagine sui master post laurea finanziati dalla Regione Puglia. La Guardia di Finanza ha sequestrato la documentazione di duecento “contratti etici giovanili” con il sospetto di gravi irregolarità finanziarie.
Per altri fatti, l’Università di Bari, si è conquistata l’onore delle cronache. In questi giorni è stato pubblicato il libro “Università truccata” di Roberto Perotti. Un intero capitolo è dedicato all’ateneo barese per numerosi episodi di illegalità, nepotismo, corruzione, compravendita di esami. Il saggio è la fotografia impietosa di una catastrofe educativa.
Siamo d’accordo con Marcello Veneziani, occorre rovesciare il 68, per ripristinare il merito, la selezione, la responsabilità, l’efficacia nell’università.
Gli atenei vanno occupati per denunciare le clientele, le parentopoli, gli sprechi, le inefficienze, non per tutelare la casta dei baroni. Questi prof. con il megafono difendono se stessi e le loro fabbriche per….disoccupati.

Roberto Tundo

Componente della direzione nazionale di An

venerdì 31 ottobre 2008

LA VERITA'



Vorrei ringraziare pubblicamente chi ha filmato quanto accaduto alla manifestazone di Roma. Già, perchè nonostante le prove si sta cercando di far passare il solito messaggio: i facinorosi e violenti fascisti hanno ancora una volta portato violenza tra i pacifici studenti.
Non voglio giustificare chi si appresta a partecipare ad una manifestazione con dei bastoni in mano (anche se poi bisognerebbe sapere tutta la verità sui fatti), ma non riesco ad accettare che in nessuna occasione, anche davanti a quella più evidente, si dia la colpa a chi è il responsabile.
Guardate attentamente il video sopra. Come potete vedere e sentire al 32° secondo di registrazione il ragazzo in camicia dice "noi non stiamo caricando nessuno" ed il ragazzo con cui sta parlando risponde "dobbiamo stare tutti tranquilli". Tenete d'occhio la ragazza sulla sinistra della ragazza con il maglione fucsia. AL secondo 37 del video si vede come questa ragazza, con capelli lisci castani, si mette a correre come per scappare da qualcuno che arrivava da dietro: era chi ha caricato. E' evidente che ad innescare la rissa sosno stati coloro i quali erano in testa al corteo, alle spalle della ragazza, e non chi gli era di fronte. Gli stessi che non hanno perso un attimo di tempo per distruggere un bar e lanciare sedie contro la polizia e chi chiedeva di partecipare alla manifestazione.
Nonostante questo ad essere colpiti dalla polizia e messi all'angolo sono stai gli offesi e non i provocatori. E' una prassi consolidata. I cattivi sono i ragazzi di destra tutti gli altri sono i buoni.
Be non mi resta che confidare nella onestà delle forze dell'ordine. Invitarli ad esaminare il video e a dare le giuste e vere conclusioni.
Gli oramai conosciuti comunisti. Si nascondono dietro il falso pacifismo e poi sono sempre loro, i soliti a fare i casini, distruggere le città, provocare risse e nonostante tutto ad essere protetti dai loro capi. Vergogna!!!

martedì 16 settembre 2008

Celebrato il "FUNERALE" di Azione Giovani


Al nostro arrivo lo scenario che ci si è presentato davanti è stato molto diverso da quello cui da sempre siamo stati abituati. E' vero, Atreju non è il Campo Base.

Una novità per chi da molti tempo milita tra le fila di Azione Giovani, per chi da anni fa ciò in cui più crede, per chi, noncurante dei pregiudizi altrui, in prima linea ha orgogliosamente issato vessilli, sventolato bandiere, difeso simboli, ideali e valori.

Una festa che già a dire dai suoi stessi organizzatori non doveva essere solo un momento di cameratismo condiviso, di confronto tra i militanti di Azione Giovani ma un ritrovo di tutti i giovani che si riconoscono nel centro-destra. Un processo di omologazione che da sempre abbiamo combattuto e criticato e di cui oggi, invece, ne siamo i promotori.

Un titolo che faceva ben sperare "Eccezionali per Scelta" ma che in fondo si è rivelato un fiasco, una bufala. Già, perchè abbiamo deciso (o meglio lo hanno deciso i capi) che di "eccezionale" doveva esserci solo la fiaccola in meno, nessuna bandiera di AG , per carità, nemmeno l'ombra di alcun simbolo identitario, nessun cerchio crociato che potesse indurre anche solo uno dei tanti giornalisti presenti e pronti a cogliere la palla al balzo a definirci "i soliti nostalgici fascisti".

Non abbiamo ancora capito per volontà di chi, ma si è deciso di mostrarsi per quello che gli altri vogliono e non per quello che in realtà siamo. E poi a mettere tutto in chiaro è arrivato lui, lo statista più grande di tutti i tempi, colui il quale è riuscito a portare la destra al potere ma allo stesso tempo ne ha decretato il funerale.

E' vero, bisogna riconoscerlo. Mai nessuno pensava di poter arrivare a rivestire la terza carica dello Stato, ma ancor meno di nessuno pensava che per poterci riuscire l'uomo di destra per eccellenza del 2000, chi aveva osato parlare dell'MSI come del fascismo del "2000", chi alla guida del Fronte salutava romanamente indossando la camicia nera, avrebbe svenduto l'anima di un partito, e di conseguenza l'anima di tutti i militanti e gli iscritti, a chi non si sa.

Noi li increduli, attoniti ad ascoltare parole per noi incomprensibili. L'antifascismo come valore da difendere. I ragazzi di Salò come combattenti della parte sbagliata e, quindi, come morti di serie B.

Per un momento ci siamo chiesti se avessimo sbagliato posto. Poi guardandoci un pò attorno e vedendo che chi diceva queste parole era il Presidente della Camera, nonchè ex segretario di AN e delfino di Giorgio Almirante, con affianco la nostra Ministra Giorgia Meloni, che non ha osato sprecare una sola parola a riguardo, ci siamo detti che era il posto giusto ma eravamo noi A NON DOVERCI ESSERE.

Azione Giovani non è mai stata questo. Non è mai stato rinnegare il passato ma avanguardia che guarda al futuro certa e consapevole delle proprie profonde radici.

Movimento che da sempre ha preso esempio e ha fatto suo ciò che del pensiero fascista ha ritenuto giusto. Dio, patria, famiglia, onore, coerenza, coraggio, ordine e disciplina sono solo alcuni dei punti cardine che hanno ispirato la nostra azione e che ci hanno consentito di ottenere risultati anche elettorali.

Sono questi gli ideali per cui ci siamo battuti e per i quali continueremo a batterci e a diffondere fieri di NON ESSERE ANTIFASCISTI come Fini, riconoscedoci in quei ragazzi che seppur giovanissimi ma consapevoli e coraggiosi, decisero di combattere per ciò in cui più credevano con un'unica certezza, MORIRE!

Ispirandoci a loro continueremo nel nostro destino. Combatteremo rimanendo dalla parte giusta, come loro, perchè è questa è la parte da cui vogliamo stare. E se i capi di AG e di AN hanno deciso di cambiare sponda, noi non li seguiremo, noi non rinnegheremo, noi continueremo per la nostra strada esponendo i nostri simboli, issando le nostre bandiere, credendo in noi e nel nostro pensiero fregandocene di tutto e di tutti.

Avanti ragazzi ...AVANTI!!!







sabato 6 settembre 2008

ATREJU 2008


Dunque, ci siamo! Fra pochi giorni si alzerà il sipario su Atreju 2008 che si svolgerà a Roma dal 10 al 14 settembre, presso il Parco del Celio, a pochi passi dal Colosseo.
Dieci anni fa, quasi per gioco, iniziò questa folle avventura destinata a diventare la più importante manifestazione giovanile d’Italia. Da allora sono cambiate tante cose, ma la voglia di ragionare, stupire e divertirsi è rimasta la stessa. Il decennale di Atreju cade in un momento assai particolare di straordinarie evoluzioni in ogni ambito. Per la prima volta, la festa di Azione Giovani si apre alle altre esperienze politiche destinate a confluire nel Popolo della Libertà. Non solo. All’interno del villaggio avranno diritto di cittadinanza nuove associazioni culturali, sociali e sportive. Insomma, come sempre, Atreju sarà una festa di parte piuttosto che di partito. Che poi è il segreto del suo successo in questo lungo decennio ricco di gioie e sofferenza, di passione e coraggio.
Sono ore febbrili queste, in cui cresce oltre all’attesa dei partecipanti anche la curiosità dei giornalisti… Ma come sempre, il programma ufficiale verrà svelato sette giorni prima dell’inizio e sarà visibile anche su www.atreju.tv .
Vi basti sapere che nei quattro giorni della Festa, succederà di tutto: tanta politica, ma anche solidarietà, cultura, sport, musica e cabaret, le mode del momento, il cibo, il vino, i balli, l’emozione del ritrovarsi ad un anno di distanza, insieme con l’impazienza di conoscersi per la prima volta. Nel palinsesto dei dibattiti ci sarà spazio per tanti temi diversi ed una molteplicità di relatori, tutti di grande spessore.
Segnaliamo solo due incontri, da subito, come gustosa anticipazione di ciò che verrà: l’appuntamento di sabato 13 alle 10 e 30 del mattino con il presidente della Camera, Gianfranco Fini, posto a confronto con i rappresentati dei principali movimenti giovanili italiani, e l’incontro a tutto campo con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alle ore 18 e 30 di giovedì 11.

Chi ha bisogno di un alloggio a prezzi contenuti può contare anche quest’anno sul campeggio convenzionato con Atreju ed il consueto servizio navetta messo a disposizione dall’organizzazione. Il costo per notte è di 25 euro a persona. Non dimenticate che per tutti gli accreditati il pranzo è gratuito presso l’area ristorante e (novità!) è libero anche l’accesso alla splendida piscina posta al centro del villaggio (aperta fino alle ore 14.00).

Per chi viene da fuori Roma è previsto un voucher dal costo 25 euro giornalieri comprendente:

* Pernottamento in bungalow;

* Bus navetta per i collegamenti tra la festa ed il campeggio;

* Pranzo;

* Ingresso in piscina la mattina;

Per prenotazioni telefonare al numero 06-68817289

Per il momento, è tutto. Ma è solo l’inizio. A presto.

L’organizzazione di Atreju 2008

mercoledì 9 luglio 2008

A SERGIO RAMELLI

Continuiamo nel nostro ricordo ad avere impresso quanto di orribile, vile e violento è successo nei maledetti anni di piombo, molto spesso messi nel dimenticatoio da chi era ed è volenteroso di celare la realtà dell'accaduto.
Tra i camerati militanti non può essere dimenticato il sempre vivo Sergio Ramelli, iscritto all'allora Fronte della Gioventù, morto solo per la colpa di essere di destra per mano di balordi vigliacchi.
47 giorni di agonia per una vita di militanza.

lunedì 23 giugno 2008

RINFRESCO SOCIALE



Salutiamo l'arrivo dell'estate con un rinfresco. L'occasione giusta per iscritti, simpatizzanti (e rispettive famiglie ovviamente) per ritrovarci, passare una serata tutti insieme parlando, discutendo, confrontandoci e, perchè no, progettando il futuro della destra a Leverano davanti a qualche "pezzetto di cavallo" del buon vino e tanto cameratismo.

SABATO 5 LUGLIO ore 21.00 CONTRADA TROZZA

(strada Leverno-Porto Cesareo, svolta a destra direzione rifugio)

lunedì 16 giugno 2008

A FRANCESCO CECCHIN

Tratto da Carpe diem: Roma, 16 GIUGNO 1979 dopo ben 18 giorni di agonia muore Francesco Cecchin. Francesco è stato buttato giù da un muro, nel quartiere Trieste, mentre rientrava a casa. Raccolto dalla Croce Rossa stringeva ancora in pugno le chiavi di casa…. Siamo nel maggio del 1979 e la tensione nella zona di Roma Est è piuttosto alta a causa delle continue provocazioni perpetrate da aderenti al P.C.I. del quartiere ai danni di militanti del Fronte della Gioventù e delle loro sezioni. Ai primi del mese viene compiuto da questi “attivisti” comunisti un attentato incendiario contro la sede del M.S.I. - F.d.G. di viale Somalia 5 che viene seguito, nei giorni successivi, da numerose azioni di disturbo della normale attività del “Fronte” condite con minacce varie ed atteggiamenti aggressivi. In tutti questi episodi viene notata la presenza di un’automobile Fiat 850 bianca che risulterà poi fondamentale nel seguito della vicenda.
La sera del 28 maggio, intorno alle ore 20, quattro ragazzi del F.d.G., tra cui Francesco Cecchin, si recano in piazza Vescovio per affiggere manifesti, ma vengono subito notati da un gruppo di militanti della sezione comunista di via Monterotondo, che danno inizio alla sistematica copertura di tali manifesti; un giovane cerca di impedire il proseguimento dell’azione provocatoria, ma viene circondato da una ventina di attivisti di estrema sinistra, capeggiati da S. M. che, dopo aver allontanato in modo spiccio un agente di P.S. in borghese chiamato ad intervenire, si rivolge ai ragazzi del Fronte con affermazioni del tono: “…vi abbiamo fatto chiudere via Migiurtinia, vi faremo chiudere anche viale Somalia…”; alla fine, volgendosi verso Francesco Cecchin, lo apostrofa così: “TU STAI ATTENTO, CHE SE POI MI INCAZZO TI POTRESTI FARE MALE!”.

La stessa sera, intorno alla mezzanotte, Francesco Cecchin scende di casa insieme alla sorella per una passeggiata fino a via Montebuono, dove un suo amico lavora in un ristorante; verso le 24:15, mentre i due ragazzi sono fermi davanti all’edicola di piazza Vescovio, spunta una Fiat 850 bianca che compie una brusca frenata davanti a loro; dall’auto scende un uomo che urla all’indirizzo di Francesco: “… E’ lui, è lui, prendetelo!”. Intuendo il pericolo e, probabilmente, riconoscendo l’aggressore, Francesco fa allontanare la sorella e corre in direzione di via Montebuono, inseguito dagli occupanti della macchina, che nel frattempo il suo guidatore sposta fino all’imboccatura della stessa via Montebuono. La sorella, intanto, si getta vanamente al loro inseguimento, urlando: “Francesco, Francesco!”; le sue grida vengono udite da un giovane che, sceso in strada, nota un uomo darsi alla fuga verso via Monterotondo e qui salire sulla Fiat 850 bianca che si allontana velocemente. Dopo aver telefonato alla Polizia, il giovane viene raggiunto da un inquilino dello stabile di via Montebuono 5 che lo informa della presenza, sul suo terrazzo sottostante di cinque metri il piano stradale, di un ragazzo che giace esanime al suolo; il giovane, giunto sul posto, riconosce in quel ragazzo il suo amico Francesco Cecchin. Il corpo è in posizione supina ad una distanza di circa un metro e mezzo dalla base del muro; perde sangue da una tempia e dal naso e stringe ancora nella mano sinistra un mazzo di chiavi, di cui una che spunta dalle dita è storta, e in quella destra un pacchetto di sigarette.

A questo punto, mentre sarebbe stato lecito attendersi immediate indagini da parte delle forze dell’ordine, si assiste invece all’affrettarsi di tutti a liquidare l’accaduto come un incidente. Secondo alcuni Francesco, “impaurito”, avrebbe scavalcato il muretto del cortile senza rendersi conto che al di sotto ci fosse un salto di cinque metri. Altri hanno addirittura negato che vi fosse stata una colluttazione tra il giovane e i suoi aggressori, come ha fatto il commissario Dott. S..
Apparendo questa versione sospetta, mentre alcuni militanti del F.d.G. vegliano Francesco in coma, altri cominciano a fare indagini private, che portano a scoperte molto interessanti: innanzi tutto si viene a sapere che Francesco conosceva molto bene quel palazzo e il suo cortile, in quanto ci abita un suo amico; inoltre risulta strano che il corpo sia stato trovato in posizione supina, anziché riversa, tipica di chi si lancia, e senza fratture agli arti, inevitabili quando si effettua un salto volontario da una simile altezza. L’ipotesi che Francesco sia stato gettato di peso viene inoltre avvalorata da altri due particolari: il trauma cranico, sintomo che il peso dell’impatto al suolo si è scaricato tutto sulla testa, e il fatto che questa si trovi più vicina al muro rispetto ai piedi. La chiave piegata tra le dita di una mano e il pacchetto di sigarette nell’altra sono una prova ulteriore che gli aggressori hanno gettato il corpo di Francesco, già esanime, al di là del muretto che delimita il terrazzo: chi pensa di lanciarsi oltre un ostacolo cerca infatti di avere le mani libere.
Che prima di questo tragico epilogo ci sia stata una colluttazione è dimostrato dalla chiave piegata rinvenuta tra le dita di Francesco, sicuramente usata come arma di difesa contro i suoi assassini. Anche le ferite riscontrate su tutto il corpo confermano la tesi dell’aggressione, essendo queste di natura traumatica e riconducibili a colpi ben assestati da persone esperte.
A rendere inconfutabili queste tesi altri due importanti elementi: le tracce di sangue riscontrate sul pavimento del cortile lunghe alcuni metri fino al bordo del muretto e la dichiarazione resa da alcuni testimoni che affermano di avere udito: “LE GRIDA DI UN RAGAZZO, POI ALCUNI ATTIMI DI SILENZIO… E INFINE UN FORTE TONFO NON ACCOMPAGNATO DA ALCUN GRIDO”.
Risulta difficile credere che una persona possa gettarsi spontaneamente giù da un muro alto cinque metri senza emettere neanche il minimo suono vocale.
Il 16 giugno, dopo 19 giorni di coma, Francesco muore.
Le indagini infine partirono ma tardi e male. S. M. militante comunista e proprietario della famigerata 850 bianca, fu arrestato. Disse di essere andato a vedere un film al cinema ma gli inquirenti verificarono che, quella sera, il cinema indicato da M. era chiuso per turno di riposo. Ciò nonostante la potente macchina di copertura si mise in moto e mentre le indagini proseguivano a rilento e non ci si preoccupava di verificare chi poteva essere insieme al M. questi venne fornito di un nuovo alibi, questa volta perfetto; ogni prova ed ogni riscontro venne fatto sparire.
Anni dopo il giudice, scrivendo la sentenza, dovrà dichiarare che se egli non era in grado di condannare l’imputato, se non era stato possibile fare piena luce sull’omicidio Cecchin, questo doveva essere ascritto ai ritardi nelle indagini di quei giorni, al modo di procedere degli investigatori, al punto che il magistrato ipotizza possibili procedimenti nei confronti degli organi di Pubblica Sicurezza.
Ma noi non abbiamo mai perso la speranza che sia fatta finalmente giustizia.

L’importante è non dimenticare. Mai.

lunedì 9 giugno 2008

LEVERANO??? TROPPO STRANO!!!

Abbiamo assistito, in questi giorni, ad eventi molto importanti ed intensi dal punto di vista amministrativo. La decisione dell'Amministrazione di dare voto favorevole alla realizzazione del centro commerciale in zona cutura, la protesta civilissima dei commercianti, la grande attenzione che le televisioni e gli organi di stampa locali hanno dimostrato al problema. Una questione molto sentita data la sua incidenza sulla vita commerciale ed economica del paese e per questo capace di scaldare gli animi anche dei commercianti più indifferenti alla vita amministrativa che, toccati nel loro, hanno deciso di alzare la voce e di fare squadra.
In un solo istante, però, l'attenzione di tutti si è spostata ed è stata spostata su un episodio tanto sgradevole e da condannare quanto, a mio parere, poco attendibile.
Abbiamo da subito, noi della minoranza, condannato le scritte minacciose apparse sui muri ed indirizzate al Sindaco Durante.
Credo però che dedicare la giusta attenzione a questo episodio non significa oscurare e far passare in sordina un problema molto rilevante. Quanto accaduto in Consiglio Comunale, quanto approvato dall'Amministrazione Comunale, la rivolta dei commercianti ed il malumore avvisato tra gli esercenti non sono questioni irrilevanti al cospetto di scritte gravi ma potenzialmente fatte da ignari balordi del problema e da esaltati di turno!!!
Ritorniamo a noi!!!

sabato 7 giugno 2008

martedì 3 giugno 2008

CONSIGLIO COMUNALE



Mercoledì prossimo si terrà la prosecuzione del Consiglio Comunale che lo scorso 28 Maggio era stato interrotto per lo scadere dei tempi consentiti e richiamati dalla convocazione.
Si riprenderà da dove si era interrotto e proseguendo con la discussione del punto all'ordine del giorno che più era sentito da tutti i commercianti presenti.
Per l'occasione, non essendo stata ascoltata la richiesta di convocazione del Consiglio per il giovedì (giorno di chiusura pomeridiana delle attività commerciali), dimostrazione della volontà dell'amministrazione di cercare di evitare, quanto più possibile, la presenza nell'aula consiliare, i commercianti hanno garantito una presenza massiccia anche per il fatto di aver spostato il giorno di chiusura al mercioledì.
Noi di Alleanza Nazionale continueremo a sostenere che questa rappresenta ed è la manifestazione di una volontà politica.
La sovranità del Consiglio Comunale non può essere messa in discussione e per questo la non approvazione, da parte dello stesso, del punto all'ordine del giorno sancirebbe l'impossibilità di modificare il PRG e di conseguenza l'impossibilità di realizzare una struttura commerciale nel polmone dell'economia leveranese che come unica conseguenza avrebbe quella di mettere in ginocchio le piccole e medie strutture commerciali già esistenti.

venerdì 30 maggio 2008

I CACCIATORI DI NAZI-KIMERE!



Poverini...in un certo qual mondo manco è colpa loro. Loro vedono i film, col neonazista burbero e barbaro, con le svastiche tatuate in faccia...e pensano "Beh! Anche da noi sarà così!".
Dopo il trionfo elettorale della destra ci vorrebbe proprio un bel fattaccio di cronaca che possa creare un caso "neofascisti" o meglio ancora "nazi-skin". E così da settimane è partita la caccia al nazi-skin... Lo si cerca, lo si evoca, non si sta più nella pelle nella speranza di vederne uno, con svastiche attaccate ai coglioni grosse come ruote di carro che affonda i denti voraci nella sua preda "diversa". Mi è rimasto in mente il servizio di Repubblica TV sui fatti del Pigneto, o meglio, sul RAID neonazista del Pigneto, come lo chiamavano loro -Clicca qui per vedere il servizio di Repubblica TV-. A un certo punto la giornalista chiede: "gli aggressori avevano delle svastiche?". L'equivalente dell'altra grande prova di giornalismo che si esprime quando al padre o alla madre del bambino ucciso domandano "cosa prova?". Svastiche? Qualcuno ha mai visto, anche solo in qualche concerto, gente con le "svastiche" addosso? La signora giornalista se era a caccia di omosessuali cosa avrebbe domandato? "Ha visto qualcuno con i cazzi disegnati in faccia?"Alla risposta titubante ma negativa dell'intervistato lei non demorde, e insiste: "Ha visto se tra loro c'era qualcuno con la testa rasata?" Grande segno distintivo la testa rasata...lo sappiamo. Mezza popolazione maschile italica, con problemi di calvizie, "porta" la testa rasata. Tutti nazi-skin. E così, mentre il vero "mazziere" (questo il nuovo termine usato dagli scribacchini in mancanza d'altro...forse il nostro dà le carte in qualche casinò), si va a costituire mostrando sull'avambraccio il tatuaggio col faccione del Che Guevara (e mentre si vocifera ci sia anche un uomo di colore tra gli aggressori), gli amati giornalisti continuano la loro infruttuosa caccia al NAZI-SKIN. Qualcuno dovrà pur spiegarglielo, prima o poi, che loro, i pennivendoli, inventarono al tempo il termine "nazi-skin" e che lo stereotipo a cui sono a caccia non è che vada proprio per la maggiore, almeno qui in Italia. E che comunque, anche fosse, nessuno in certi ambienti si definisce "nazi-skin"...per cui, scusate il machiavellismo, il nazi-skin non esiste. A cacciar chimere si perde solo tempo o, come nel caso dei nostri cari giornalisti, si accumulano solo ulteriori, pietose, figure di merda.

L'Ostile il Turbo-brunbrun-skin!
http://www.ostile.blogspot.com

giovedì 29 maggio 2008

AZIONE GIOVANI CON I COMMERCIANTI

Quello di ieri è stato un consiglio diverso dagli altri. Una differenza sostanziale sia nelle modalità di svolgimento della discussione e del cotraddittorio, che per la presenza numerosa e sentita dei cittadini ed in particolare dei commercianti nei confronti dei quali si è assunto un atteggiamento ignobile e poco responsabile, seppur dettato dalle regole.
Questo può essere considerato un segnale importante per la comunità Leveranese. Un segnale che lascia intendere la volontà dei diretti destinatari dell'operato dell'aministrazione di non restare indifferenti subendo le scelte altrui.
Proprio da ciò noi, forze dell'opposizione, dobbiamo partire. Essere vicini alle istanze delle categorie, farci carico ed essere portavoce delle loro perplessità, delle loro preoccupazioni, delle loro richieste.
E' questo che faremo nell'affrontare il prossimo Consiglio Comunale, chiedendo alla maggioranza che si possa svolgere nel pomeriggio di giovedì 5 giugno, in cui si avrà come punto cardine la discussione volta all'approvazione di una variante del PRG per l'isediamento di una mega struttura commerciale che altro non farebbe che distruggere le tante e piccole strutture commerciali presenti nella zona, mettendo a repentaglio numerosi posti di lavoro che oggi, le stesse garantiscono.
Ci schieriamo dalla parte dei commercianti, dalla parte dei lavoratori difendendo le loro istanze e considerando legittime le loro preoccupazioni.
Allo stesso tempo crediamo che non si possa decidere di abbattere, riedificando per il solo motivo di voverlo fare (non capiamo per chi o per cosa), delle strutture che sono un simbolo del nostro paese.
E', si, necessario rivalutare quella zona ma allo stesso tempo è doveroso contribuire a preservare le nostre tradizioni e la nostra storia.


giovedì 22 maggio 2008

CONSIGLIO COMUNALE



Mercoledì 28 Maggio 2008 alle ore 15.00 è stato convocato il secondo Consiglio Comunale dell'anno, con all'ordine del giorno ben 17 punti.
Un Consiglio Comunale che ci vedrà impegnati per parecchie ore in cui si dovranno affrontare temi molto importanti come l'approvazione del Bilancio di Previsione per l'anno 2008, due conferenze di servizi , una delle quali attinente la realizzazione di locali commerciali zona cutura (di fronte alla caserma dei carabinieri) che potrebbe riguardare la realizzazione di un centro commerciale che metterebbe a repentaglio la sopravvivenza delle attività presenti nella zona, e sei regolamenti.
Un momento importante per la vita politica del paese.
NECESSARIA E' LA PARTECIPAZIONE. LA VOSTRA PRESENZA E' GARANZIA!!!

mercoledì 30 aprile 2008

Alemanno: "il bene assoluto".

GIANNI ALEMANNO rappresenta la migliore espressione della politica italiana.
Dopo la squallida omologazione causata dal sistema elettorale e dai due grandi contenitori troppo uguali per essere opposti, dopo il fortissimo ridimensionamento di tutti i partiti comunisti, dopo la morte del partito socialista e del suo bagaglio di idee principi decretata dal neo-democratico Veltroni, ALEMANNO è l'unico che continua a richiamare in ogni suo discorso il punto di vista sociale e che pone proprio la socialità al centro di qualsiasi discussione politica ed economica. E' il solo a guardare ai bisogni reali e quotidiani della GENTE, del POPOLO e dei LAVORATORI.
Dopo una militanza pluridecennale fatta anche di duri scontri di piazza e di assoluta coerenza, è stato il ministro del precedente governo di centro-destra più apprezzato dagli stessi avversari e, oggi, è il sindaco della città più bella ed importante del mondo e della storia.
E' stato votato da chi lo sostiene da sempre e da chi ha visto per la prima volta in lui chi può davvero tutelare gli interessi di chi ogni giorno lavora e rispetta la legge ed il prossimo; è stato votato anche da migliaia di ex elettori di sinistra.
Speriamo che l'Italia possa a breve essere fortunata quanto Roma; speriamo che l'Italia possa un giorno essere governata da ALEMANNO.

martedì 29 aprile 2008

a chi Roma??? A NOI!!!

L'impresa è fatta ! La guerra è vinta!!!

Gianni Alemanno è sindaco di Roma.
Un'impresa politica storica quella portata a termine da Gianni e da tutto il popolo di centro destra della Capitale.
Una vittoria unica; una vittoria che l'Italia intera voleva e per la quale si è mobilitata.
La vittoria della politica, della militanza, della coerenza, dell'onesta, dell'umiltà e dell'idea. La vittoria prima che di un politico con la "P" maiuscola, di un uomo di destra. Di chi era, è e sarà sempre fiero di portare al collo una croce celtica. La vittoria di un uomo che non scorda chi al suo fianco è caduto per un'idea. Che non esita a partecipare ai campi base, a stare in mezzo ai suoi ragazzi, a cantare Piccolo Attila ed a emozionarsi rivivendo momenti indelebili della sua giovinezza.
La vittoria come speranza per chi ancora crede che cambiare si può. La speranza di vedere abbattute quelle logiche di potere e di clientelismo che ancora oggi dominano e detengono tantissime amministrazioni locali.
Grande Gianni, oggi Roma è sociale più che mai.

ONORE A SERGIO RAMELLI!!!

mercoledì 16 aprile 2008

LEVERANO UN PAESE DI CITTADINI RICATTABILI

Dopo le elezioni politiche del 2006 anche l'ultima tornata elettorale, a Leverano, manifesta un esito contrastante con quanto accaduto l'anno scorso nelle elezioni amministrative che videro vincitrice assoluta la lista di centro-sinistra guidata dal Sindaco Cosimo Durante.
Un esito, quello delle amministrative, tanto scontato quanto preoccupante alla luce del netto risultato ottenuto dal Popolo della Libertà nelle elezioni politiche del 13 e 14 Aprile che lo attesta ad una percentuale, sia alla Camera che al Senato, del 40% superiore di 6 punti percentuali a quanto ottenuto dal Partito Democratico.
Una situazione reiterata negli anni che si presenta in tutte le tornate elettorali che lasciano gli elettori liberi di manifestare la propria volontà.
Risultato delle amministrative del 2007 riconducibile sicuramente alle scelte fatte dalle forze politiche territoriali e non sposate dall'elettorato, alla lontananza di chi le ha rappresentate dalla società civile, dai problemi della gente, alla mancanza di un'azione politica sviluppata negli anni e forse alle dissonanze tra gli schieramenti presentatisi e dichiaratisi di centro-destra.
Ma il vero male della società leveranese è l'ELETTORATO RICATTABILE. Ogni qualvolta i cittadini possono esprimere la loro preferenza senza curarsi di dover dare conto a qualcuno per scontare qualche favore fattogli, l'esito è politico e tendente a destra. Lo si è visto alle ultime politiche, ma anche alle politiche del 2006 ed alle Europee del 2004.
Una cupola del clientelismo e della politica del favore; una prassi consolidata, propria della sinistra, di far passare diritti dei cittadini come servizi offerti eccezionalmente grazie all'intervento di qualche assessore, di qualche consigliere e dello stesso Sindaco.
Una partita politica giocata scorrettamente, utilizzando tutti i mezzi, anche quando si tratta di studi medici in cui si dovrebbe solo pensare a curare i propri mutuati.
Una situazione sinonimo di malessere sociale, di difficoltà da parte dei giovani di trovare impiego, se non in una qualche ditta incaricata dal Comune e su indicazione di qualche "potente". Posti di lavoro temporanei ed illusori che mai possono dare certezza al futuro di chi li occupa ma che certamente contribuiscono a rendere ricattabili chi ne usufruisce e ad accresce e consolidare il consenso.
Una politica ben lontana dal nostro intenderla, distante dal suo vero significato. Una Politica attenta a risolvere problemi dei singoli individui e mai concentrata e ferma nell'indirizzare la collettività sulla giusta via.
A noi l'arduo compito di trasmettere questo malessere istituzionale alla gente ormai scoraggiata e rassegnata a subire le scelte degli altri; a noi il compito di dare ai Leveranesi un'alternativa valida alla sinistra; a noi il compito di lavorare, di ascoltare la gente, di essere portavoci dei loro problemi; a noi il compito di combattere per ridare al nostro paese la libertà di scegliere, la speranza in un futuro migliore e una classe dirigente degna di questo nome.

Erroi Giancarlo
Consigliere Comunale AN
SENATO DELLA REPUBBLICA

Popolo della Libertà (PdL): 2.871 40,408 %
Partito Democratico (PD): 2.428 34,173 %
Unione di Centro (UdC): 577 8,121 %
la Sinistra l'Arcobaleno: 397 5,588 %
Partito Socialista: 275 3,871 %
Italia dei Valori (IdV): 252 3,547 %
La Destra: 117 1,647 %
Altri 2.645 %

CAMERA DEI DEPUTATI

Popolo della Libertà (PdL): 3.109 39,721%
Partito Democratico (PD): 2.676 34,189 %
Unione di Centro (UdC): 635 8,113 %
la Sinistra l'Arcobaleno: 473 6,043 %
Partito Socialista: 297 3,795 %
Italia dei Valori (IdV): 252 3,220 %
La Destra: 170 2,172 %
Altri 2.747 %


mercoledì 9 aprile 2008

AVANTI!!!

Solo pochi giorni sono passati dall’indimenticabile 5 Aprile e già in noi riecheggia un filo di malinconia.
Voglia di rivivere una serata all’insegna della musica alternativa, dell’amicizia, della passione politica, del cameratismo.
Voglia di respirare aria di militanza disinteressata e lontana dalle logiche di potere.
Voglia di cantare a squarciagola gli inni del nostro credo, la storia del nostro essere
Voglia di salutare romanamente senza preoccuparci di ignobili giudizi.
Voglia di rivedere gente proveniente dall’immortale Fronte, emozionarsi, affiancarci, cantare con animo puro, ritornare anche se solo per un attimo rivoluzionari, eretici, nostalgici.
Voglia di emozionare ed emozionarci, voglia di non scordare chi con la propria vita ci ha permesso di essere oggi quel che siamo e di chi con poche parole, poche note e tanta rabbia ci permette di ricordali negli anni.
E non ci importa di chi ci chiama estremisti perché per noi difendere fino all’estremo i nostri valori, i nostri ideali, le nostre radici è la base su cui si erge il nostro essere.
Non ci importa di chi ci chiama nostalgici perché siamo sempre rivolti con lo sguardo al futuro certi e fieri del nostro passato.
Non ci importa di chi ci chiama fascisti perché per noi essere fascisti vuol dire ogni giorno alzarsi e combattere per la nostra terra, la nostra patria, l’Italia.
Ieri per oggi, domani come ieri, una marea che monta da un oceano di guerrieri!!!

GRAZIE GALATONE!

10, 100, 1000 RIFUGI URUZ

giovedì 3 aprile 2008

martedì 18 marzo 2008

venerdì 14 marzo 2008

giovedì 13 marzo 2008

A GALATONE
ROBERTO TUNDO CON I GIOVANI

Venerdì 14 marzo alle ore 19,30 presso il circolo di Azione Giovani a GALATONE si terrà un incontro con la comunità giovanile militante. Il dirigente nazionale di An ROBERTO TUNDO si confronterà con i giovani di destra in merito alle prossime elezioni politiche. Non sono pochi gli argomenti in campo: la lista unitaria del Popolo della Libertà, la vittoria elettorale, il ruolo di Alleanza Nazionale…
Insieme a Roberto Tundo, interverranno, EGIDIO MUCI dirigente nazionale di Azione Giovani, FRANCESCO BRUNO presidente del circolo di Azione Giovani di Galatone, GIANCARLO ERROI presidente del circolo di Azione Giovani di Leverano.

DI CHI LA COLPA?

“Ancora una volta la politica oligarchica calpesta uno dei principi cardine su cui Alleaza Nazionale dovrebbe ergere il proprio essere: la meritocrazia.
In un momento delicatissimo, in cui si assiste ad una accelerata del processo di cambiamento dello scenario politico, che ha visto prima la nascita del PdL e la successiva e immediata adesione ad esso di AN, molti ragazzi di Azione Giovani si trovano impreparati a metabolizzare un cambiamento radicale.
La nascita di un nuovo contenitore politico è vista da molti giovani come la possibilità di vedere sbiadirsi nel tempo le ragioni profonde che li hanno spinti sulla strada della militanza.
La speranza era quella di trovare garanzia nelle candidature. La speranza di trovare tra i candidati gente che ha meritato sul campo, gente che ha speso la propria vita dedicandola al partito, gente che ha costruito la sua credibilità con la coerenza, l’onestà, lo spirito di sacrificio e la legalità. In poche parole gente che meritasse di rappresentarci.
Anche questa è stata una speranza disattesa da chi doveva tutelarla e, la mancata candidatura in posizione utile di Roberto Tundo è sintomo di una politica volta al cambiamento ma lungo una direzione sbagliata. È per questo motivo che tante comunità militanti giovanili come Leverano, Galatone, Melissano, Tuglie, Alliste, Seclì continueranno a combattere cercando di sconfiggere chi, seguendo logiche di potere, vuole compromettere la nostra identità.
Azione Giovani, il 17 Febbraio, è nata e continuerà ad essere unita. La Compagnia non si scioglierà!!!”.

martedì 11 marzo 2008

lunedì 3 marzo 2008

COLLABORIAMO A RICICLARE

Leverano, come tutti sappiamo, è un paese disattento alle tematiche legate alla tutela dell'ambiente.
Nel corso degli anni passati svariati sono stati i tentativi delle amministrazioni succedutesi di dare uno scossone alla raccolta differenziata, al riciclaggio delle plastiche utilizzate in agricoltura ma, ogni volta, il tutto si è rivelato un grande blef.
Un pò per colpa della disattenzione e disaffezione di noi cittadini al problema, ma soprattutto per una mancata strategia di comunicazione e sensibilizzazione da parte delle autorità pubbliche di competenza, ciò che nel 2008 dovrebbe essere la normalità per noi Leveranesi rappresenta una utopica quotidianità.
Ancora una volta si cerca di dare una soluzione al problema e, ancora una volta, a nostro modesto parere, si parte con il piede sbagliato.
Prima di passare alla distribuzione degli strumenti, è necessario dare le istruzioni sul come utilizzare gli stessi.
E' impensabile che un cittadino fino ad oggi abituato a gettare i rifiuti di ogni genere nella stessa pattumiera, possa col solo ausilio di un manifesto, passare ad effettuare una buona raccolta differenziata. Solo investendo ingenti risorse in campagne di sensibilizzazione partendo dalle scuole fino ad arrivare nelle case di tutte le famiglie con la distribuzione di volantini, opuscoli contenenti le istruzioni per effettuare una buona differenziata, indicando i modi e i tempi di raccolta e di ritiro dei rifiuti da parte della società a ciò preposta, si può intraprendere un iter che può portarci a ottenere dei buoni risultati.
Purtroppo a Leverano si continua, pur avendo aderito all'associazione dei comuni virtuosi, a non essere idonei a farlo.
Così ancora una volta dobbiamo accontentarci di ciò che viene fatto con il solo scopo di poter dire di aver fatto qualcosa (senza curarsi se quel qualcosa è fatto male).
Per l'ennesima volta sono i cittadini a dover dare l'esempio agli amministratori. Spetta ai cittadini dimostrare che quello della differenziata è un problema sentito e che si cerca di affrontare con la giusta responsabilità.
Per questo pensiamo che è necessario aumentare le richieste di adesione per l'assegnazione di una compostiera per la trasformazione dei rifiuti organici in fertilizzante.
E' possibile ritirare il modulo presso l'ufficio tecnico sezione ambiente del Comune di Lelerano o semplicemente cliccando sull'immagine e stampando l'allegato.
Una volta compilato il modulo va consegnato presso l'ufficio protocollo del Comune.


lunedì 11 febbraio 2008

ALLEANZA NAZIONALE NON SI SCIOGLIE



Anche a Lecce, al di là delle entusiastiche adesioni di molti leaders di An, la lista unitaria di Alleanza Nazionale e di Forza Italia per le prossime elezioni politiche desta molta preoccupazione nella la base di Alleanza Nazionale.
La nuova “svolta” di Fini è giunta all’improvviso. Solo pochi mesi fa, Gianfranco Fini aveva deciso di “svoltare a destra” e nell’Assemblea Nazionale dello scorso mese di luglio aveva rilanciato con forza la necessità, per la destra, di valorizzare la propria identità. Non a caso il 13 ottobre scorso, a Roma, mezzo milione di persone avevano sfilato con le insegne di An -non del centro destra- chiamate a raccolta per chiedere al governo Prodi con una imponente manifestazione meno tasse e più sicurezza.
Dopo aver interpretato l’orgoglio del popolo di destra – quando Silvio Berlusconi ammaliato dai circoli della Brambilla aveva deciso unilateralmente a Piazza San Babila di sciogliere la Casa delle Libertà, Fini aveva affermato con determinazione che “An non si scioglie” – il presidente di Alleanza Nazionale ora a sorpresa ha annunciato che alle prossime elezioni politiche sulla scheda elettorale non comparirà il simbolo di Alleanza Nazionale, né quello di Forza Italia, perchè entrambe si presentano insieme come “Popolo delle Libertà”.
Nei circoli di Lecce e Provincia, fra i militanti di Alleanza Nazionale, la notizia è stata accolta non come una opportunità, ma come una sconfitta di An. Già in altre competizioni elettorali, alle politiche del 2001, ad esempio, il centro destra con il sistema elettorale maggioritario era sceso in campo sotto un simbolo unico. Questa volta, però, pur essendo condivisa l’alleanza fra i partiti fondatori della Casa delle Libertà, ci si aspettava di concorrere alle elezioni facendo il tifo per il proprio partito. Una soluzione, questa, che non avrebbe indebolito la coalizione ma, al contrario, l’avrebbe arricchita di una sana competizione.
Superato lo smarrimento iniziale, però, inizia ad essere chiaro che la scelta di presentarsi con una lista unica alle elezioni politiche rimane circoscritta alla competizione elettorale in corso. I circoli di An non verranno chiusi, il simbolo di An non verrà cancellato, <>. Insomma, la storia di An e la sua identità non è affatto archiviata.
Roberto Tundo
Coordinatore regionale della Destra Sociale
Componente della Direzione Nazionale di An

martedì 5 febbraio 2008

lunedì 4 febbraio 2008



VENERDI 8 FEBBRAIO 2008
SALONE CHIESA MADRE
ore 19.00
ALLEANZA NAZIONALE E LE SFIDE DEL FUTURO
interverranno:
ERROI Giancarlo
CHIRIVI Mariella
Avv. ZECCA Giovanni
TUNDO Roberto
On. LISI Ugo

venerdì 1 febbraio 2008

GIORNO DEL RICORDO

IO NON SCORDO

i 350000 italiani, istriani, giuliani e dalmati massacrati dai partigiani comunisti del maresciallo Tito e gettati vivi nelle foibe con la sola colpa di essere italiani e di non volerlo rinnegare.

IO NON SCORDO

cinquanti anni di colpevoli silenzi e coscienti mistificazioni attuate da chi, per interessi o malafede, ha preferito dimenticare!

venerdì 25 gennaio 2008

venerdì 18 gennaio 2008

CONVOCATO IL CONSIGLIO COMUNAE

Mercoledì 23 Gennaio alle ore 17.00 è stato convocato il Consiglio Comunale in seduta straordinaria. Il primo Consiglio Comunale del 2008 affronta temi molto importanti sia dal punto di vista etico-sociale-culturale, con la discussione dell'interpellanza presentata da Alleanza Nazionale sul Giorno del Ricordo, sia dal punto di vista urbanistico, con la discussione dei punti relativi all'approvazione del progetto definitivo del raccordo (circonvallazione) tanto discussa e contestata dai cittadini e, del piano urbanistico territoriale.
Siamo sempre più convinti che il nostro ruolo di opposizione all'attuale amministrazione possa essere molto più incisivo se tutti i cittadini mostrassero una partecipazione maggiore e mettessero i governanti nelle condizione di non parlare liberamente promettendo tanto e realizzando niente.
Quindi la parola d'ordine è:
PARTECIPARE, PARTECIPARE, PARTECIPARE

venerdì 11 gennaio 2008

MARCIAMO SU BARI !!!

RICORDIAMO CHE SABATO 19 GENNAIO IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE DI BARI PARTIRA UN PULMAN GRATUITO DA LEVERANO. CHI VOLESSE VENIRE PUO CONTATTARCI VIA E-MAIL AG.LEVERANO@TISCALI.IT O DIRETTAMENTE PRESSO LA SEZIONE DI ALLEANZA NAZIONALE.

INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE DI ERROI GIANCARLO



IL 2 AGOSTO 2007 IL CONSIGLIERE COMUNALE ERROI GIANCARLO HA PRESENTATO UNA INTERPELLANZA URGENTE RELATIVA ALLA MANIFETSAZIONE "BIRRA E SOUND" CHE SI SVOLGEVA IN QUEI GIORNI. CLICCANDO SULL'IMMAGINE AL LATO SI HA LA POSSIBILITA DI LEGGERE INTEGRALMENTE L'INTERPELLANZA, MENTRE CLICCANDO IL LINK DI SEGUITO RIPORTATO SI PUO VEDERE L'INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE RIPRESO NELL'OCCASIONE DALLE TELECAMERE DI MYBOXTV.

http://www.myboxtv.com/site/show.aspx?Cod=3288

giovedì 3 gennaio 2008

PETIZIONE POPOLARE: LO SPORT E' UN DIRITTO DI TUTTI

SABATO 5 GENNAIO MONUMENTO DEI CADUTI
"VOGLIAMO POTER FARE SPORT"
NON RESTARE A GUARDARE
FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE
purtroppo le condizioni climatiche avverse hanno determinato lo slittamento dell'iniziativa quasi sicuramente al prossimo fine settimana