NON RINNEGARE NON RINNEGARE

martedì 27 novembre 2007

Il comunismo è morte! Ungheria 1956 - Birmania 2007





Le immagini della rivolta dei giovani ungheresi del 1956 stroncata nel sangue dai carrarmati sovietici nell'indifferenza totale delle altre nazioni, non sono tanto diverse da quelle che oggi giungono nelle nostre case dalla Birmania. In questo Paese, contro il regime militare comunista che dal 1962 detiene il potere, è iniziata una dura protesta guidata dai monaci buddisti alla quale si è unita gran parte della popolazione che sostiene il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Questa e il suo partito, la Lega nazionale per la democrazia avevano ottenuto l'82 per cento dei seggi alle elezioni del 1990 (392 seggi su 485), ma i generali al potere si rifiutarono di rispettare la volontà della nazione ed ancora oggi costringono la donna agli arresti domiciliari.

Le ultime immagini dei corpi straziati dei ragazzi e di molti religiosi buddisti hanno suscitato l'indignazione delle associazioni per la difesa dei diritti umani di tutto il mondo. Sotto accusa, ancora una volta, è la Cina che al Consiglio di Sicurezza dell’Onu blocca ogni tentativo di adottare una risoluzione di condanna nei confronti dei militari birmani a causa dei rapporti privilegiati legati all’interesse cinese per i giacimenti di gas e petrolio di Yangon che Pechino condivide con la Russia, altra grande insabbiatrice di qualsiasi provvedimento di denuncia.

Le nazioni civili e democratiche cosa faranno? Rimarranno anche questa volta ad osservare inerti il mostro comunista che uccide la Libertà?

INCHINATI DAVANTI A DIO DENARO

La dignità del nostro popolo, la dignità dell’Italia non ha proprio alcun valore? Il Dalai Lama va ricevuto con tutti gli onori! Fino a ieri sapevamo quanto i nostri governanti fossero servi riverenti degli americani, dei “liberatori”, sapevamo della vergognosa sudditanza con la quale accettavamo ogni diktat dello sceriffo usraeliano, ma, si sa, i tempi cambiano e con essi cambiano i “padroni”. Ciò che non cambia è il servilismo dei nostri politicanti. Oggi chi comanda è il dragone cinese, e subito tutti giù in ginocchio davanti al dio Renminbi! E cosi dopo la rivolta dei cinesi a Milano contro le istituzioni italiane senza alcuna risposta da parte del nostro governo, se non che i reciproci interessi economici non sarebbero stati intaccati da quell’episodio, ecco il vergognoso rifiuto da parte del sig. Bertinotti di aprire la Camera dei Deputati al Dalai Lama, ed il rifiuto da parte del sig. Prodi di riceverlo come leader politico di un paese da decenni occupato dai cinesi! Povera Italia, occupata e vilipesa! Retta da uomini senza dignità. Forza Nuova condanna senza mezzi termini il comportamento tenuto dai nostri governanti nei confronti del leader tibetano per non scontentare la nuova super potenza di Pechino. La dignità del nostro popolo e quella del popolo tibetano, da decenni sotto occupazione militare cinese, non possono essere svendute per interessi economici. Gli stessi interessi economici che hanno consentito alla Cina di avere le Olimpiadi del 2008, nonostante in quel paese ci siano continue violazioni di tutti i diritti naturali, civili e politici, in aperto contrasto con lo spirito olimpico ed il semplice buon senso. Vergogna sui nostri politicanti! Onore ai patrioti tibetani!

da Ladestra.info

lunedì 26 novembre 2007

IMMIGRATI CLANDESTINI: FUORI DALL'ITALIA SUBITO

E' questo lo slogan che, anche se in maniera forte, racchiude il pensiero dell'ultima iniziativa della comunità militante "Nanni De Angelis" di Galatone. Con un manifesto affisso in questi giorni si da voce a quello che rappresenta un problema sentito da tutta la popolazione ma troppo impegnativo e scomodo per le istituzioni che ancora una volta restano indifferenti al tutto. "Gli immigrati clandestini" afferma il presidente Francesco Bruno "sono al primo posto in tutte le classifiche dei reati gravi commessi. Pensiamo che non si possa più accettare tale condizione sociale e ci sia il bisogno di adottare il pugno duro nei confronti di chi non rispetta le leggi".
Stessa linea di pensiero è seguita dalla comunità militante Leveranese "è necessario basarsi sul concetto della reciprocità. Chi viene in Italia senza avere un lavoro, senza alcun permesso di soggiorno ma solo in cerca di guadagni facili attraverso lo fruttamento della prostituzione, il traffico di droga e di armi, le rapine e, cercando di sfuggire alle leggi del proprio Paese devono essere rimpatriati subito" afferma il presidente Erroi Giancarlo.

sabato 17 novembre 2007

PETIZIONE POPOLARE: LO SPORT E' UN DIRITTO DI TUTTI


Leverano, come tutti noi sappiamo, non è solo un paese in cui si parla di sport.
È un paese in cui lo sport si pratica.
Naturalmente ciò non sta a significare che a Leverano è possibile praticare sport più facilmente che in altri paesi.
La mancanza di impianti sportivi e la disattenzione delle istituzioni verso la soluzione di problematiche legate a ciò, è la dimostrazione di come lo sport non venga considerato elemento fondamentale per la crescita socio-culturale dei ragazzi.
Quando si parla di promozione sportiva si va bel oltre la semplice attività sportiva, si parla soprattutto di progettualità, di esperienze, di educazione, di valori.
Lo sport visto come momento di aggregazione e socializzazione; come mezzo attraverso cui superare ed abbattere le barriere classiste che oggi la società ci impone; come strumento che possa far crescere nuove generazioni con la convinzione che lo spirito di squadra è cosa ben più importante dell’ambizione personale. Lo sport visto come possibilità di riscatto per chi vive situazioni disagiate; come scuola di vita attraverso cui insegnare lo spirito di sacrificio volto al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
“Una società moderna deve dare ai giovani la possibilità di conoscere lo sport facendoli uscire dalle gabbie di cemento e di ferro in cui li hanno richiusi gli errori dei grandi dandogli spazi e zone verdi di gioco. Così essi potranno vivere quel grande ritorno alla natura che è sempre più invocato e necessario. Ci sembra quindi opportuno che il privilegio di pochi divenga anche in Italia il diritto di tutti”. Come ci ricordano le parole di Giulio Onesti, lo sport non può essere una faticosa conquista ma un vero e proprio diritto di tutti i cittadini, al pari di quello alla salute o all’istruzione.
Un campo sportivo fatiscente ed impraticabile, un palazzetto dello sport ancora in uno stato di arretratezza cronico, la mancanza di un parco dove poter praticare jogging, l’inesistenza di un solo campo da tennis, l’impossibilità di avere una piscina, in un paese sportivo come pochi altri, sono interrogativi che esigono una risposta immediata.
È proprio per questo che ci facciamo promotori e primi sostenitori di una petizione popolare rivolta a scuotere l’inerzia di una amministrazione disattenta alle problematiche giovanili e ad ottenere la convocazione di un Consiglio Comunale aperto monotematico con i seguenti ordini del giorno:
1. “Relazione cognitiva sullo stato dei lavori per la realizzazione del palazzetto dello sport e previsione dei tempi di praticabilità dello stesso”;
2. “Relazione cognitiva sui progetti dell’attuale amministrazione con riferimento alla rimessa in sesto del terreno di gioco del Campo Sportivo ed alla volontà di realizzare aree verdi dove poter praticare sport di vario genere”.

venerdì 16 novembre 2007

DELLA CIRCONVALLAZIONE?...ME NE FREGO!!!



Ancora una volta AG non resta indifferente alle problematiche locali ma sceglie di sostenere la causa di chi afferma che questa circonvallazione, così come concepita e progettata, non porta beneficio di alcun genere.
Come abbiamo più volte sostenuto nessuno può pretende di stravolgere a tavolino la connotazione economica e sociale del nostro paese.
Costruire e progettare un "mostro" che costringe più di 150 ditte all'esproprio di terreni coltivati a vigneto DOC, con conseguenti danni economici per i privati e per l'intera comunità (impatto economico sulla Cantina Sociale), non può significare progredire.
La disattenzione dei precedenti e degli attuali amministratori locali e del Sindaco, da anni impegnato anche sul fronte provinciale come Assessore all'Agricoltura, in tema di sviluppo agricolo e di tutela dell'imprenditoria agricola attraverso la valorizzazione delle strutture presenti sul territorio, ed oramai versanti in condizioni critiche, non può essere cancellata attraverso la realizzazione di opere che non risolvono alcun problema esistente a Leverano.
NOI SCEGLIAMO DI DIFENDERE IL NOSTRO TERRITORIO!!!